In questa icona Cristo appare come angelica, ineffabile e nascosta presenza d’Amore. Rappresenta il Verbo eterno, preesistente al tempo.
È raffigurato giovane e imberbe, con uno “stikarion” (camice) dalle ampie maniche, impreziosito da bordi e cintura di perle.
Le caratteristiche di questa icona sono la bellezza incorruttibile di uno spirito dolce e silenzioso, la presenza discreta che “non ride e non alza la sua voce nelle piazze” (Is., 42:2). Il nimbo stellato (due rombi sovrapposti) che corona il capo e le ali, simbolo dell’energia che dà vita al cosmo, sono attributo della Sapienza divina. La mancanza del rotolo o del libro e le mani incrociate, indicano il silenzio del Salvatore e l’invito alla preghiera interiore.
Datazione: XVI secolo.
Proveniente da Creta.
Conservata al Museo delle Icone di Dubrovnik.
Maria di Magdala, bellissima e addolorata, avvolta nel suo manto rosso, riconosce Cristo nel giardiniere, che però si accomiata subito da lei con le parole: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre” (Giov., 20:17). La pianta di ulivo che cresce sulla tomba vuota simboleggia la vittoria della vita sulla morte. Il prato fiorito dove la Maddalena sta in ginocchio, rappresenta il Giardino del Paradiso. Avvolto nel raggiante “chitone” (tunica in un unico pezzo), il corpo del Cristo Risorto, porta i segni della Passione: la ferita al costato, i fori dei chiodi alle mani e ai piedi. Cristo mostra la mano destra a Maria e nella sinistra tiene il rotolo con l’elenco dei morti strappati dagli inferi).